Tony Munafò dixit.
Ti sono mancato? Se rispondi di no ti riempio la casella di posta di SPAM dei Testimoni di Geova, quant’e vero Iddio, e ti assicuro che in Reboot ci sono le prove che Dio è vero come uno sganassone ben assestato.
Stavo rileggendo la definizione di accidia: torpore malinconico, inerzia nel vivere e nel compie re opere di bene, pigrizia, indolenza, infingardaggine, svogliatezza, abulia.
Mai descrizione di me fu tanto accurata. Non è che sono pigro è che non mi va proprio di fare un… benamato.
Poi quando bevo un gocceto in più, o fumo una sigaretta con la modifica, come ho appena fatto, la cosa peggiora. Mi metto sul divano a guardare una serie su Netflix e da una stupidaggine comincio a costruire delle ramificazioni che crescono a velocità supersonica, fino a costruire una rete che, per qualche istante, sembra riuscire a coprire tutto l’universo. Viaggi interstellari che in confronto l’Enterprise di Star Trek sembra la corriera Roma-Rieti. In quei momento mi sento un gran fico, perché è come se capissi tutto e gli altri mi sembrano dei poveretti incastrati in vite miserelle e strette strette, come un cesso chimico al concerto di Vasco Rossi.
Poi mi guardo da fuori e vedo solo un fottutissimo pigro incistato sul divano a fissare uno schermo che pulsa luce, con la faccia da ebete.
Questa è la mia condanna: un’altalena tra l’assoluto e le cartacce delle merendine disseminate per il divano.
Poi però ho conosciuto Dio, cioè Junior, sì insomma, uno dei protagonisti di Reboot, e la mia vita è cambiata.
Reboot è proprio la storia di questo mio cambiamento e di come Junior abbia cambiato tutto quelli che sono venuti in contatto con lui.
Anche Junior è cambiato, perché se c’è una cosa che ho capito è che anche Dio non è immutabile manco per il… sì, insomma, ci siamo capiti.
E tu quanta accidia hai da 1 a 10?