Hai letto i miei cinque post precedenti sul concetto di conflitto, quale strumento per uscire dal blocco dello scrittore? No? Tranquillo te lo riassumo. Il conflitto dà valore alle cose in una storia. Più mi avvicinano all’obiettivo e più hanno valore.
Una storia è un passaggio di corrente, che accende una lampadina. Lungo il circuito ci sono dei punti con differenza di tensione, dei piccoli conflitti all’interno del grande conflitto che è la storia nella sua totalità.
Per testare il circuito creo un foglio di calcolo con quattro colonne.
- numero della scena.
- valore del personaggio ad inizio scena.
- valore del personaggio a fine scena.
- funzione che calcola la somma algebrica della scena.
Ripeto il tutto per tante righe quante sono le scene della storia e, alla fine, inserisco una formula che calcoli la somma algebrica di tutte le scene della storia.
Uso solo due numeri, «1» e «-1», per descrivere i valori che il personaggio può assumere.
Se la somma finale è diversa da zero, il conflitto non va come dovrebbe e sicuramente c’è qualche scena che non funziona. È quella con valore diverso da zero e so dove andare a mettere le mani.
Tu usi qualche software di scrittura? Hai mai provato Story Planner?