C’è un consiglio che ti do con tutto il cuore, perché è una situazione che vivo di persona: fermati a pensare a chi vuoi raccontare la tua storia, pena depressione e irrefrenabile pulsione ad invadere la Polonia.
Se scrivi è perché vuoi che qualcuno legga quello che hai scritto, ma se te la fai sotto all’idea del giudizio degli altri (umano, troppo umano), probabilmente è per via dei rifiuti che hai ricevuto. Non ti è mai sfiorata l’idea di averlo fatto leggere alla persona sbagliata?
Smettila di dire che non vali niente e che non sarai mai uno scrittore e prova a cambiare target. Non esistono argomenti migliori degli altri, esistono solo target giusti o sbagliati.
Quello che devi fare e concentrare le tue energie sui target giusti, tanto, per quanti sforzi farai, non raggiungerai mai tutti.
A chi vuoi parlare? Lo so che stai pensando: «A più persone possibili».
«A più persone possibili» è come dire «a tutti», quindi «nessuno». Il risultato sarebbe solo girare a vuoto. Se la tua passione sono i francobolli del XX secolo è stai scrivendo un testo sul Gronchi rosa, perché sprecare forze ed energia a mettere nella tua storia ami per far abboccare chi adora l’abbigliamento da sub, o chi non può vivere se non va a ballare la Bachata almeno una volta al mese? Se lo fai, non solo non aggancerai mai le ultime due categorie di lettori, ma ti perderai anche gli unici disposti a leggerti.
Per non parlare al vento, crea una scheda dei tuoi potenziali ascoltatori, con tanto di nome, gusti e problemi che devono risolvere nella vita.
Sì, tipo il gioco «Indovina chi». A forza di escludere gli innocenti, alla fine lo trovi il colpevole.
Una volta trovato il tuo lettore ideale, devi usarlo per indirizzare in modo pratico la scrittura? Come? Lo vediamo nel prossimo post.
Se usi altri sistemi, please fammelo sapere. Dammi una mano. Se non lo fai, allora sei un tirchio!