Come evitare la scoliosi narrativa

Il tema deve essere il più universale possibile. Altrimenti non ti aiuta rimettere in moto la tua storia.

Quando mi bocco, tipo lucertola, torno al tema, così come chi medita e si trova immerso nella diarrea di pensiero, torna alla respirazione.

Il tema è il respiro della storia che stai raccontando.

Ma qualsiasi tema può aiutarti a rimetterti in moto? Direi proprio di no.

Prendiamo due temi, che come hai capito, deve essere espresso sotto forma di domanda.

Tema namberuàn: cosa succede ad infrangersi volutamente contro l’anima altrui?

Due argomenti su questo tema sono:

  1. «Espiazione» di Ian McEwan ;
  2. «Delitto e Castigo» di Dostoevskij».

Tema nambertù: Lucia, la cugina di zia Teresa, alla fine le ha ritrovate le chiavi della cantina?

Due argomenti su questo tema sono:

  1. le agghiaccianti storie natalizie di zia Teresa;
  2. le risposte da espertona in ritrovamenti acrobatici, sempre di Zia Teresa.

Quale di questi due temi credi che abbia più probabilità di interessare una quantità maggiore di lettori?

Lo so, è una domanda retorica, ma ti fa capire quello che intendo per «più universale possibile».

Quando ti blocchi, fermati a «respirare il tema». Se non lo fai adesso, magari riuscirai a costruire una casa con delle bellissimi tendine in tinta col colore del divano, ma con la cantina piena d’acqua e prima o pi…

Può essere faticoso, tipo ginnastica posturale, ma serve ad evitare la scoliosi narrativa.

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